“Israele sta vivendo ore drammatiche, ma anche decisive per il proprio futuro. Lo dico non soltanto pensando alla guerra contro Hamas, ai civili ostaggi e alla risoluzione dell’Onu sul cessate il fuoco, ma anche alle evoluzioni interne della politica nazionale.
M. è uno scrittore di Gaza. Ha parlato al Jerusalem Post da dove si trova attualmente, nel sud della striscia di Gaza, insieme a centinaia di migliaia di altri sfollati.
Qual è la situazione attuale a Rafah?
L'eliminazione mirata di Marwan Issa (il capo n. 3 nella gerarchia di di Hamas) garantisce che il “lungo braccio” di Israele raggiungerà tutti i terroristi ovunque si trovino, e che quindi non c’è da preoccuparsi se, costretto dal ricatto per la liberazione degli ostaggi, Israele dovrà scarcerare qualunque terrorista, anche quelli che si sono macchiati di orrendi reati di sangue?
Immaginiamo che, incalzato da un Biden a sua volta assillato da un elettorato che gli rimprovera il sostegno a uno stato “genocida”, Israele rinunci a entrare a Rafah per stanare i tre battaglioni sopravvissuti di Hamas. Supponiamo che Israele accetti il cessate-il-fuoco totale, a tempo indeterminato
L’ambasciatore israeliano presso l’Onu, Gilad Erdan, ha criticato con veemenza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu per aver adottato una risoluzione che chiede un immediato cessate il fuoco durante il mese di Ramadan (che termina fra due settimane) senza condizionarlo al rilascio degli ostaggi.
Nella loro crescente critica alla guerra di Israele contro Hamas a Gaza, i leader del partito democratico americano puntano tutto contro un uomo: il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Dopo il massacro del 7 ottobre, ma in realtà avveniva anche prima, viene ripetuta l’accusa al primo ministro Benjamin Netanyahu d’essersi adoperato, durante il suo mandato, per rafforzare Hamas nell'ambito di una strategia volta a indebolire l'Autorità Palestinese
I governi, gli enti e gli individui che chiedono un cessate il fuoco permanente a Gaza spesso sono gli stessi che sostengono anche una soluzione a due stati con la quale i palestinesi otterrebbero uno stato indipendente accanto a Israele.
“Israele sta intenzionalmente affamando la popolazione palestinese a Gaza” affermano gli “esperti” delle Nazioni Unite. Questa accusa è palesemente falsa: Israele non è né responsabile né complice della fame degli abitanti di Gaza.